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Il caput 44 dello Statuto di Coreno prescriveva agli amministratori
pubblici di tenere una cascia in cui custodire gli atti e i
documenti più importanti della comunità.
Don Peppino è stato, simbolicamente, questa cascia, un archivio
vivente che custodiva a memoria i fatti, i nomi, le storie della vita
pubblica e privata di Coreno.
Nel 1984, a 5 anni dalla morte, dalla cascia di don Peppino è emersa
questa "Storia di Coreno", una silloge di studi e ricerche sulla
nascita e lo sviluppo della comunità di Coreno, dalle origini pre-romane
alla fine del sistema feudale.
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